giovedì 28 febbraio 2013

Il progetto di installazione collettiva ZAPATOS ROJOS



Vi segnalo questo evento che si terra' sabato 2 marzo, dalle 11 alle 18, in Piazza Castello a Torino ci saranno decine e decine di scarpe rosse da donna.


 Il progetto di installazione collettiva ZAPATOS ROJOS è di Elina Chauvet, artista messicana, che lo ha realizzato nel 2009 a Ciudad Juarez, raccogliendo le scarpe col passaparola tra amiche e conoscenti. Ora Zapatos Rojos sta girando il mondo: dal Messico al Texas, e in Itala è stata di recente a Milano, Genova e Lecce.
Rappresenta le donne vittime di violenza in tutto il mondo e in particolare quelle che perdono la vita sul confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Qui sotto trovate la presentazione e gli eventi collegati, che si svolgeranno nei giorni seguenti.



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Chiunque può partecipar a Zapatos Rojos, portando in piazza sabato 2 marzo le proprie scarpe, rosse o dipinte di rosso; se volete, portate le vostre scarpe e le dipingeremo insieme: la Casa delle Donne, via Vanchiglia 3, primo piano, sarà aperta per questo nei seguenti giorni:

 Mercoledì 20 febbraio dalle 15 alle 17.30;
 Venerdì 22 febbraio dalle 14.30 alle 17.30;
Sabato 23 febbraio dalle 15 alle 18;
Mercoledì 27 febbraio dalle 15 alle 17.30;
Venerdì 1° marzo dalle 14.30 alle 17.30

Venite, partecipate e diffondete!

 Casa delle Donne di Torino
Progetto d'arte pubblica di Elina Chauvet a cura di Francesca Guerisoli
Elina ha realizzato il progetto, nel 2009, proprio a Ciudad Juárez, dove ha raccolto 33 paia di scarpe

Ciudad Juárez, nello stato del Chihuahua, Messico, è conosciuta come la città che divora le sue figlie.
Qui si è adoperato per la prima volta il termine femminicidio,
Qui, nella più totale impunità, sono sparite dal 1993 centinaia e centinaia di donne
Oggi le scarpe rosse sono a Torino come marcia di solidarietà verso queste donne invisibili
Scarpe vuote, che simboleggiano il vuoto lasciato da ogni singola donna scomparsa sia nei propri cari sia nella società

Sono qui contro la violenza sulle donne a qualunque latitudine.
Contro l'assuefazione, contro l'impunità, per la giustizia

Eventi correlati:

mercoledì 6 marzo 2013 - ore 21.00

“Le donne forti danzano scalze”
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani
Corso Galileo Ferraris, 266 - Torino

Spettacolo teatrale dell’Associazione ArTeMuDa in collaborazione con Amnesty International, con il Patrocinio della Città di Torino. A partire da fatti di cronaca, più o meno noti, cinque storie di donne vittime di violenza la cui urgenza di libertà è il filo rosso che le accomuna, al pari delle ossessioni maschili che le soffocano e del mancato ascolto di chi le circonda.
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sabato 9 marzo 2013 ore 21, San Maurizio Canavese, Casa degli Alpini, Piazza degli Alpini 1

sabato 16 marzo 2013 ore 21, Lanzo Torinese, Centro Polivalente Lanzoincontra, Piazza Rolle

Spettacolo teatrale Donne di sabbia, testimonianze di donne di Ciudad Juarez di Humberto Robles con Giuliana Bevilacqua, Adelaide Colher Pereira, Camilla Fabbris, Oriana Fruscoloni, Monica Livoni Larco, Carolina Lucchesini, Anna Ottone, Patrizia Papandrea, Gianfranco Mulas
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lunedì 4 marzo 2013 ore 21,00
Teatro Astra Via Rosalino Pilo, 6 - Torino
ingresso unico 5 euro
info 011.787780 – 7808717

Associazione Il libro ritrovato
TPE Teatro Piemonte Europa
Viartisti Teatro/Teatrimpegnocivile
da un'idea di Laura Salvetti Firpo

SE QUESTI SONO UOMINI
di Riccardo Jacona
recital a cura di Pietra Selva
con Massimo Verdastro, Gloria Liberati, Raffaella Tomellini, Alberto Valente, Vilma Gabri
nel foyer esposizione di Frontera, parole e segni
a cura di URZENE sul femminicidio

Ciudad Juárez. La città che uccide le donne
Ciudad Juárez è la città che incarna lo spirito della frontiera, del confine tra il nord e il sud del mondo: su una sponda del Rio Bravo c’è il Messico e sull’altra prospera El Paso, Texas.
Nel 1993 a Ciudad Juárez cominciano a scomparire le donne. All’inizio si tratta di poche decine di ragazze, giovani, brune e operaie delle maquiladoras, le multinazionali che “delocalizzano” in Messico confidando nella manodopera a buon mercato e nell’assenza di tutela sindacale.
Le più “fortunate” vengono ritrovate qualche tempo dopo, ridotte a cumuli di ossa nel deserto.
Le decine di morte diventano centinaia e poi una cifra nebulosa e indefinita, tenuta in scarsa considerazione dalle autorità.
Si uccidono le donne a Juárez perché si può fare. C’è impunità, c’è una cultura machista che non educa al rispetto della donna. Non vi è Stato e i cartelli del narcotraffico si scontrano per il controllo del mercato della droga e degli esseri umani.
Marisela Ortiz, emblema della lotta delle Madri contro l’impunità, è Cittadina onoraria del Comune di
Torino. Dopo essere stata più volte minacciata di morte è stata costretta a rifugiarsi con tutta la famiglia negli Stati Uniti. Da poche settimane ha ottenuto l’asilo politico e da El Paso continua la sua battaglia per la verità e la giustizia.

Tavolo torinese per le Madri di Ciudad Juárez:
Amnesty International, Sur Società Umane Resistenti, Donne di Sabbia, Donne in Nero, Casa delle Donne,
Se Non Ora Quando, Antropocosmos, Ass. Almaterra, Libera, Il Salvagente, Acmos, Urzene

martedì 26 febbraio 2013

Decathlon + donna = + caro

Avete mai notato che gli articoli da donna costano di più da decathlon?
Fateci caso, confrontate due articoli analoghi uno da uomo e l'altro da donna scoprirete che sono uguali in tutto e per tutto ma non nel prezzo quelli da uomo hanno un costo inferiore.
Ho chiesto spiegazioni a diversi commessi, nessuno ha saputo darmi una risposta plausibile.
Ci ho riflettuto e non ho trovato una risposta se non che molte donne sono disposte a spendere di più della media di molti uomini per il medesimo capo d'abbigliamento ma questa spiegazione non mi appaga.
Trovo la politica di questo ipermercato dello sport assolutamente non corretta.

SOSTENIBILITA' E' INCROCIO DI SGUARDI Conoscere l'India rurale attraverso il Cinema e l'Arte


Vi segnalo un'interessante iniziativa


Il Centro Studi Sereno Regis e il Gruppo ASSEFA Torino 
sono lieti di invitarti alla presentazione del progetto


SOSTENIBILITA' E' INCROCIO DI SGUARDI
Conoscere l'India rurale attraverso il Cinema e l'Arte



28 FEBBRAIO 2013
Museo Regionale di Scienze Naturali
Via Giolitti 36 Torino
Sala Conferenze
INGRESSO GRATUITO

L'insostenibilità socio-ambientale della shining India
Documentari e riflessione di conflitti socio-ambientali


Programma della giornata

17,30 – 18,00 
Presentazione del Progetto di ricerca (Paola Camisani, Davide Gianluca Vaccaro)
Introduzione ai conflitti socio-ambientali in India: come uscire dalla prospettiva insostenibile della
crescita infinita? (Nanni Salio, Elena Camino)
Introduzione ai Film (Davide Gianluca Vaccaro, Paola Camisani)

18,00 - Non cederemo né ora né mai (30’) - Danilo Licciardello
Documentario sull'esproprio delle terre dei contadini adivasi da parte delle multinazionali con la complicità del governo Indiano. Tra la multinazionali coinvolte vediamo la FIAT e la TATA Motors.

18,45 -  Yindabad (55’) - Roi Guriàn e Mariano Agudo
Oggetto del contendere è la serie di dighe già costruite e in corso di costruzione sul Fiume Narmada. La popolazione locale ha dato vita a movimenti di protesta per contrastare la distruzione dei loro villaggi e delle loro terre con il conseguente ricollocamento coatto in città.


20,00 – 20,30 Spuntino indiano*


20,45 – 22.10 Cowboys in India (77’) - Simon Chambers
Un regista Londinese arriva in una remota località dell'India per indagare sulla responsabilità sociale della Vedanta, una prestigiosa multinazionale Britannica attiva in India. La Società ha in progetto di tagliare la parte superiore della montagna Nyamgyri ricca di bauxite e considerata sacra dagli adivasi locali, promettendo di portare benefici alla popolazione e il mito del progresso occidentale. Il film porta in luce intrighi ed illegalità della grande multinazionale mettendo inconsapevolmente a rischio la vita delle due guide che accompagnano il regista.


22,15 – 22,45
Conversazione con il pubblico: la dimensione globale dei conflitti socio-ambientali, tra
interdipendenze e responsabilità

giovedì 21 febbraio 2013

Stefano e Federico



Questo video è stato la cosa più romantica e delicata che io abbia visto negli ultimi anni, i due innamorati sono stati anche invitati sul palco del festival di San Remo per portare il loro messaggio d'amore.
Io li ho visti in diretta da Fazio e ne sono rimasta toccata,  passata l'emozione mi sono arrabbiata al pensiero che queste due persone debbano volare dall'altra parte dell'oceano per potersi sposare.
In Italia la nostra legislazione da questo punto vi vista fa acqua da tutte le parti, l'europa ci chiede da anni di riempire questa vacanza legislativa, come quella delle coppie di fatto, purtroppo l'influenza della chiesa impedisce ai nostri politici la realizzazione di leggi che uno stato laico civile dovrebbe emanare,  facendoli nascondere, loro i nostri rappresentanti in parlamento dietro un finto bigottismo, sorvolo su quanto tutti sapiamo  in merito a comportamenti privati della nostra classe politica.

lunedì 4 febbraio 2013

L'atelier della condivisione

Se avete in programma di fare un viaggio in Francia vi consiglio di fare un salto in Bretagna per scoprire che un'altra economia è possibile, e che qualcuno è riuscito a realizzare quello che qui è considerato ancora un'utopia.


http://comune-info.net/2013/02/latelier-della-condivisione/

Champ Commun è un negozio di alimentari. No, è un bar. Champ Commun è un luogo che ospita concerti, iniziative culturali e pure corsi di cucito. No, è un’organizzazione che consegna prodotti bio locali agli anziani e si prepara a gestire un ostello popolare. Champ Commun è tutto questo e molto altro. Prima di tutto è una cooperativa di cittadini di Augan, nord della Francia, che si sono messi in testa che tutti possono partecipare alla sua gestione. Piccolo tour a Augan, che reinventa convivenza

Camille Botella

Balli Afro

La scorsa settimana ho iniziato il corso di danze afro, superata l'ansia da abbandono nei riguardi del piccolo Matteo, che abbandonato non era visto che è rimasto a casa con il suo papà e ha dormito per tutto il tempo della mia assenza, mi sono divertita tantissimo, un'esperienza che consiglio c'è qualcosa di magico nel dimenare il corpo seguendo uno dei ritmi più antichi della terra, una vibrazione che entra in risonanza con il mostro battito del cuore e ti libera dalle tossine presenti nel fisico tanto quanto nell'amino.