lunedì 9 luglio 2012

Saldi

Come ogni hanno è arrivato il periodo dei saldi estivi,  passeggiando per la città si vedono sfolgoranti cartelli che riportano la percentuale di sconto applicata, tanto colore, tanta gente in giro che guarda le vetrine ma dentro i negozi quasi nessuno.
Quest'anno tutti siamo stati costretti a ridurre i nostri acquisti a causa del ripercuotersi dell'andamento economico nazionale ed internazionale.
Sinceramente, visto il calo delle vendite pensavo che i negozi partissero subito con dei buoni sconti, invece del solito 30% e in qualche caso 50%, e invece così non è stato. Diversi anni fa ero capitata a Londra durante i saldi post natalizi ed ero rimasta impressionata dal fatto che i saldi fossero al 70% cosa qui da noi quasi inimmaginabile.
Sono una donna e amo gli accessori, i vestiti e le scarpe ma con il passare degli anni sento meno il fascino dell'acquisto per l'acquisto, complice sicuramente il limitarsi del budget di spesa ma anche spero una maturazione interiore che mi ha fatto un po' allontanare dal consumismo.
Compro nei saldi per risparmiare come tutti e quest'anno ho comprato due cosine perché la mia pancia cresce a livello esponenziale e non ho più niente da mettermi e poi ho acquistato tutto quello che mi serve per il pupetto in arrivo, tutto e solo rigorosamente al 50% mi sono rifiutata di spendere oltre un certo tetto e soprattutto di spendere per vestiti microscopici che il mio bambino porterà per un paio di mesi e basta, com'è possibile che vestiti da neonati costino come quelli degli adulti? una tutina costa come una maglietta delle mie e il quantitativo di stoffa impiegato per la sua realizzazione è 1/6!
Non riesco a capacitarmi come un paio di scarpe numero 26 possano costare come un paio di scarpe numero 46.
Perché tutto costa così tanto, sia che sia da grandi o da piccini, e se costa poco è di scarsissima qualità? Ormai quasi tutto è fatto in Cina, soprattutto i grandi marchi sfruttano la possibilità di far realizzare i loro prodotti al minore costo possibile, per poter ricavare il massimo dalla vendita e la qualità ne risente notevolmente.
Una volta le magliette di cotone erano di cotone, forte e resistente le lavavi e non avevano neanche bisogno di essere stirate ora le stesse maglie sono sottilissime, scarsamente rifinite e dopo una stagione sono da buttare.
Quando torneremo a renderci conto che bisogna fare cose di qualità e venderle al prezzo giusto? Rientreremo mai in una dimensione meno consumistica?
Sabato ho guardato un pezzettino del programma "tutti pazzi per la spesa", non l'avevo mai visto, sono rimasta sconvolta  da come delle donne riuscissero a fare delle spese enormi sfruttando dei coupon per arrivare a spendere cifre irrisorie  pari quasi a zero, lo sforzo di queste persone era incredibile. Calcoli e conti degni di un ragioniere di alto livello per non sbagliare, pena la perdita degli sconti.
Una signora ha fatto una spesa da 900$ e l'ha pagata 50$ una cosa incredibile e con un dispendio di energie incalcolabile.
Ma queste persone, per quanto io abbia trovato assurda la trasmissione, erano spinte dalla necessità e dall'impossibilità altrimenti di sfamare la propria famiglia.
Per loro era un vero e proprio lavoro raccogliere i coupon ed utilizzarli al meglio.
Ho sempre cercato con le amiche, vista la nostra scarsa liquidità, di trovare un modo economico per fare ed avere le cose che c'interessavano ma gli stralci di vita mostrati in quella trasmissione toccano un'estremismo che non bisognerebbe raggiungere non perché sia sbagliato il modo che queste persone adottano per prendersi cura delle loro famiglie ma perché ci aprono una porta sulla decadenza dilagante del nostro sistema di vita e ancora peggio che qualcuno ci faccia un programma televisivo.
Questo apre una ferita in me che non riesco ad esprimere con le parole, so solo che da un po' di tempo a questa parte ringrazio per le cose che mi accadono, per quelle che ho e per il cibo che mangio tutti i giorni cosa non scontata.