martedì 17 gennaio 2012

Na Tazzulella 'E Cafe'




Domenica siamo andati, io e la mia dolce metà, a fare visita ad una squisita signora di 90 anni, la classica nonna che profuma di sapone.
Ovviamente voleva offrirci l'immancabile tazzina di caffè, offerta che abbiamo rifiutato avendo fatto colazione 10 minuti prima e abbiamo accettato un succo di frutta, durante la nostra visita ripetutamente ci ha richiesto se veramente non lo volevamo il caffè e questo mi ha fatto riflettere.
Io sono napoletana anche se vivo a Torino fino dalla nascita, le mie radici e i miei ricordi sono pieni di tazze di caffe forte e ristretto, da chiunque si andasse ti veniva offerto un goccetto di caffe, zuccherato già nella macchinetta, crescendo ho preso l'abbitudine di bere il caffè, come tante altre cose, amaro per cui devo sempre ripetere a tutti di toglierla prima la mia tazzina, vi sembrerà una cosa banale ma vi assicuro che per un napoletano non lo è.
Il caffè però è un simbolo di tutta l'Italia, gli italiani sono cultori del caffè e ogni uno ha la sua idea di come debba essere, non per niente imperversano le barzellette sugli italiani e il loro caffè.
Esistono molte leggende sull'origine del caffè la più conosciuta dice che un pastore chiamato Kaldi portava a pascolare le capre in Etiopia. Un giorno queste incontrando una pianta di caffè cominciarono a mangiare le bacche e a masticare le foglie.
Arrivata la notte le capre anziché dormire si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, poi le macinò e ne fece un'infusione, ottenendo il caffè.
Un'altra leggenda ha come protagonista il profeta Maometto, che sentendosi male, ebbe un giorno la visione dell'Arcangelo Gabriele che gli offrì una pozione nera(come la Sacra Pietra della Mecca) creata da Allah che gli permise di riprendersi e tornare in forze.
Esiste anche una leggenda che narra di un incendio in Abissinia di piante selvatiche di caffè che diffuse nell'aria il suo fumo per chilometri e chilometri di distanza.

Per i suoi rapporti commerciali in Vicino Oriente, Venezia fu la prima a far uso del caffè in Italia, forse fin dal XVI secolo; ma le prime botteghe del caffè furono aperte solo nel 1645 da allora il caffè ha ricoperto una parte importante delle nostre tradizioni e della nostra cultura diventando insostituibile, rifiutare il caffè è quasi come rifiutare l'ospitalità della casa che ti accoglie.
Spero che la nostra nonnina non ci sia rimasta troppo male buon caffè a tutti.

.

 

Nessun commento:

Posta un commento